giovedì 3 dicembre 2009

Alti e bassi: Marco Mengoni Vs Marco Mengoni 30 anni dopo



A sinistra prima dell'inedito ad X Factor 3, a destra dopo una carriera con la Sony che lo vuole così:



Noi invece lo vogliamo così:



Oltre.

Vintage: Scott Matthew aka della musica celestiale (sua) e dell'inglese zoppicante (mio)



Che la malinconia non sia sentimento da tutti, non è una novità. Che Scott Matthew ne incarni la bellezza, risulta quasi scontato. Che la sottoscritta sia la trasposizione umana delle figure di merda, rende l'intervista un'impresa tra il surreale, il goliardico e la beneficenza: al mio inglese che è ficcato in testa, ma esce bofonchiante e dislessico. Ma chi è Scott Matthew? Famoso ai più, per aver composto praticamente tutta la colonna sonora di Shortbus, film scandalo a Cannes 2006 che di scandaloso non aveva nulla, è stato protagonista della rassegna Suoni e Visioni, tenutasi lo scorso 4 maggio a Milano. Il motivo? La presentazione del suo secondo album, “ There Is An Ocean That Divides And With My Longing I Can Charge It With A Voltage Thats So Violent To Cross It Could Mean Death”, in uscita il 20 maggio. (scorso, ndr)



Australiano, trapiantato a New York, Scott Matthew è un personaggio bizzarro, di quelli che sembrano usciti da un cartone animato: barba folta, sguardo vispo, capello a caso, vestito di un random abbinato bene e mi accoglie con un saltello. Lo intervisto sul palco dello Spazio Oberdan, dove terrà il concerto: le luci (dio, sudo), lo spazio ristretto (dio, ora cado dallo sgabello e gli strumenti crollano tipo domino), l'inglese intriso di veneto (dio, voglio morire) mi fa sentire una pasionaria della musica. Respiro forte e iniziamo la chiacchierata:

- Ciao Scott, ci presenti il tuo secondo album?
Il mio secondo album è qualcosa di cui sono veramente fiero e ha veramente un titolo lunghissimo
- Lo so, odi le persone che come me hanno la memoria di un pesce rosso! (umorismo veneto, ndr)
(Ride) Lo so, scusami. Molte persone mi hanno detto che si trattava di una pessima idea ma io sono davvero convinto che questo titolo fosse quello giusto: avevo scritto questa sorta di poesia, mettendo assieme i titoli di due mie canzoni, e mi è rimasta in testa per tutta la registrazione del disco, come un sottofondo costante nella mia mente. E' stata la scelta più naturale: ho pensato fosse perfetto ed è esattamente quello che volevo trasmettere.
Io penso che le tue parole siano dirette, ma sono convinta che la malinconia non sia tutti, che abbia bisogno di una sorta di plus di sensibilità
Dici che sia per le persone molto tristi? (Ride) Sì, ho scritto ballate che sono malinconiche, ma la mia “missione” non è rendere le persone infelici: è una sorta di terapia. Nella mia crescita personale, scrivere canzoni come queste mi ha davvero aiutato: spero che anche chi le ascolti possa trovare la stessa cosa e non deprimerle.
- So che sei stato un giovane arrabbiato, che militavi, in Australia, in una band punk chiamata Nicotine
Sì, è stato un fuoco di paglia. Avevo 18 anni, molti anni fa (sospira): ero scalmanato, mi sono davvero divertito molto. Ero sempre nervoso e incavolato, sul palco e nella vita: ci è voluto un bel po' per essere a mio agio nel comporre ballate e canzoni più intimistiche. Ero come terrorizzato dallo scriverle, come se ciò comportasse il dovermi esporre troppo.
- Hai anche suonato con un Spencer Cobrin, già musicista per Morrissey (scusa becera per parlare degli Smiths)
Oh sì, era il mio batterista negli Elva Snow (band pop)
- Ma ti piacciono gli Smiths? (domanda da dodicenne, ndr)
(occhi a cuore) Cazzo, certo! Stasera suonerò anche una cover degli Smiths! Li adoro, il mio album preferito, se devo proprio scegliere, è Meat is Murder. Hanno fatto tutti dischi bellissimi, e posso dire che tutti sono i miei preferiti! (sorride)


- Una cosa curiosa: hai anche cantato le sigle di alcuni cartoni animati giapponesi (Cowboy Bebop e altri) e in Giappone vanno matti per te. Cosa mi racconti di questa esperienza?
Ti dirò la verità: non sono un appassionato di cartoni animati. Per me è stato un lavoro, divertente: non ho scritto io le canzoni, ho solo prestato le voci per la musica composta da Yoko Kanno (compositrice culto di sigle di cartoni animati). A Tokyo stanno preparando per luglio una retrospettiva sui suoi lavori, così volerò lì: Yoko mi ha detto che lì sono una sorta di idolo e mi dovrò esibire davanti a qualcosa come 100mila persone: roba da matti!
- E poi i giapponesi sono fuori, si strapperanno i capelli per te (imito la scena e ride) (un futuro al Bagaglino, ndr) In Italia invece il tuo nome è associato ancora quasi esclusivamente a Shortbus: qui aveva fatto molto clamore, si parlava di pornografia, quando di pornografico non ha nulla. Ma sai com'è, molti recensori spesso parlano di un film senza nemmeno averlo visto. (la polemica è servita, ndr)
Beh Shortbus non ha assolutamente nulla di pornografico, almeno ai miei occhi (ride). Parla di Umanità. Ho composto alcune canzoni, come Little Bird, ispirato dalla sceneggiatura: il regista John Cameron Mitchell ha ascoltato anche dei miei pezzi precedenti, come Language, e gli sono così piaciuti che li ha voluti includere. Il mio lavoro più impegnativo è stato quello di scrivere la canzone di Justin Bond, che è il performer nel film e ho composto per lui In the End. Sono molto riconoscente a questo film, perchè i ha dato molte belle cose sia per la mia carriera professionale sia per la mia vita.
- Una curiosità: uno dei tuoi pezzi, Market Me Children, è stato remixato dai milanesi Damian and Puzzy France
Yeeeeah. Ho conosciuto Damian, quando sono stato intervistato e fotografato per Slurp Magazine, il giornale per cui lavora. Ci stavamo simpatici, mi ha spiegato cosa faceva e mi ha chiesto di poter fare un remix di un mio pezzo: e l'ho trovato una figata. Mi piacciono i remix, anche se il mio rapporto con la tecnologia è pessimo.
- Cosa ci dobbiamo aspettare dal concerto di stasera? Qual è la line-up di stasera?
Mi accompagneranno sul palco una pianista, un bassista e un violoncellista. L'arrangiamento inoltre sarà arricchito da uno xilofono, una diamonica (una pianolina come quella di Sandy Marton, ma che ci soffi dentro) e una calimbola(un rettangolo di legno con una frangetta di metallo che si suona con le dita).
Ti va di improvvisarci un pezzo? (Prendo in mano l'ukulele con occhi da cocker)




Alcune chicche del concerto, condito da bicchieri di vino (suoi) e dal tentativo non riuscito di stare comoda (mio), nonché da un umorismo tutto australiano:
“Questa canzone si chiama For Dick... e non è per quello che pensate (ride). Si chiama così per Richard, un mio amico, che sì è un po' un cazzone (ride)”
“Questo pezzo si chiama Wolverine, ma non c'entra nulla con il film con Hugh Jackman, l'attore di Australia. E non c'entra nulla con il fatto che io sia Australiano, ovvio!”.

(Le note in rosso sono di ora, 365 giorno dopo Lady Gaga)

mercoledì 2 dicembre 2009

venerdì 27 novembre 2009

Perchè nell'amore tra un Canon Boy e una Nikon Girl si spera in un when materia meets antimateria.

This is a story from not long ago
about a boy and a girl who fell in love like whoa
but there was a problem I didn't count on
the fact I was a Canon and she was a Nikon

The photo community was too far gone
they couldnt appreciate what we had goin' on
we had similar features, made similar pictures
we really weren't that different but they still couldn't see

I auto focused on her sexy body
buttons to push didn't know where to get started
I never thought I'd fall for a D200
but she was so hot, she was all that I wanted

[Chorus]
My 1DS mark III
felt more complete
when we were together she said my shots were so unique

But soon you'll see
we could never be
like Romeo and Juliette
our families disagreed

Ohh Ahh Polish my lens girl
oooahh polish my lens girl
ohh-ahh polish my lens girl
dont leave a thumb print on that lense girl

The two sides always at war
all across the message boards
Dpchallenge what the fuck yo
they could never let go
of the hate no thats for 'sho
the Nikon gang whooped my ass and made me go

The 70-200 in my pants wouldnt fit inside her Nikon body
made me wear a UV-filter, which I'm against, but shes my shawtay
Mount her on my tripod and screw her on and off and on again
make her take my picture and say I'm the best thats ever been

[Chorus]

Cause I'm a Canon gangsta and your a Nikon shawtay
I wanna take a picture of that rockin bootay

We couldnt keep the act up we just had to face the facts
but hey look on the bright side at least we're not a Pentax



mercoledì 25 novembre 2009

Social deliri: perchè la pubblicità merita di autocrogiolarsi in latrati infernali ovvero Dell'assenza di ironia e dei mostri che questa crea.



Questa pubblicità, creata dalla Young&Rubicam, sta creando buzz. Si tratta di Nobile Arte dell'Advertising o di ciofeca colossale? Convinta della seconda opzione, mi scaglio però contro i difensori dell'assenza di autoironia della prima armata, che vede la pubblicità essere l'ottava arte liberale così, solo perchè si scrive o si "disegna" per campare. Eccovi il dialogo serrato:

C:
a molti "addetti ai lavori" non piacerà, ma alla gente sì. è divertente.

Egli:
............

C:
suvvia, è molto teen! mostrala a un gruppo di adolescenti, ghigneranno come dei matti e andranno a comprare degli occhiali che probabilmente non comprerebbero altrimenti.

Egli:
scusa se te lo chiedo chiara, ma che lavoro fai?

C:
la groupie di vicky gitto.

Egli:
no guarda che sono serio, vorrei capire il tuo giudizio da che posizione arriva: se sei una account, una creativa o una figura fuori dalla pubblicità

C:
social media marketing e, come ti ho detto, la groupie di vicky gitto ovvero scelgo la busta numero 2.
e la mia reazione è stata "che stronzata" "che cagata", ma sicuramente girer... Mostra tuttoà, perchè diciamocela è così stupida che è divertente, che ti vien voglia di farla girare anche solo per dire quanto è "brutta" o quanto fa ridere. E sono convinta che la visibilità, soprattutto generata dal basso e non pagata profumatamente in soldoni (che cmq spesso funziona), sia fondamentale per una comunicazione efficace. che poi sia una stronzata colossale non lo metto in dubbio.

una stronzata colossale a cui "ci voglio bene".

Egli:
Le cose brutte che girano perch... Mostra tuttoè fanno così schifo che girano per essere sfottute sono la morte del nostro lavoro secondo me, che poi facciano vendere è un altro discorso, (assurdo secondo me). io rimango convinto che le cose devono essere sia giuste che belle. A questa campagna manca il gusto in tutto, sia nell'idea che sopratutto nella realizzazione. Tralaltro dubito che i giovani d'oggi vogliano associare il loro stile ad un marchio che comunica così, visto che si sta parlando di eyewear,(ed infatti il sito di questi occhiali ha una bellissima grafica giovanile) ma non sono un account quindi lascio queste valutazioni di mercato ad altri.
Se poi a te piace sono gusti, anche se mi rattrista molto che una creativa possa dirsi compiaciuta da una cosa così, ma magari sbaglio io.

C:
non mi compiaccio, ho detto che funzionerà. al di là del bene e del male.


Dall'atto primo di una giornata in cui non succede niente.




Perchè i Muppets battono Topo Gigio 100 a 0, nonostante riesumino i Queen.

martedì 24 novembre 2009

Alti e bassi: Riff Raff Vs Lady Gaga

Perchè si sappia che in caso di necessità un pinguino è in grado di saltare 2 metri.








http://www.learnsomethingeveryday.co.uk/

Perchè il salutismo ha salvato la Nintendo, ma ha rovinato l'Anna Maria Franzoni che c'è in ognuno di noi.



Pensiamoci: per la Nintendo il salutismo è stata una genialata di marketing. Posizionare il videogioco (e il suo godibilissimo abuso) come qualcosa che non ti fa perdere la vista e la socialità e in più ti fa smaltire l'adipe eccessivo è frutto di ingegno diabolico.

NOIA.

A quando un gioco di simulazione che vede per protagonista Anna Maria Franzoni o una bella battaglia contro gli zombie usando quello scomodo telecomando come machete?

Lasciateci divertire.

venerdì 20 novembre 2009

Perchè il cognome famoso e Luke Worrall danno la felicità.



Per i feticisti del naming: gli animaletti ritratti con una gioiosa Kelly Osbourne si chiamano "Pomerian Puppies".

Vintage: intervista ad AlbyMakeUp94



1 - Come ti sei avvicinato al mondo del make-up?

Il make up mi e’ sempre piaciuto fin da piccolo ma mi sono avvicinato di piu’ con i tutorial di Clio make up una ragazza che fa tutorial sul trucco da tanto tempo e da li mi e’ arrivata l’ispirazione di fare video su Youtube anche io.

2 - Sul make-up sei molto ferrato: quali sono le tue altre passioni?

Sul make up sono stato ferrato da Clio che mi ha fatto imparare molte cose. Non sono un professionista ma “me la cavo” comunque: l’anno prossimo faro’ una scuola per estetisti e dopoi 5 anni di corso faro’ dei corsi da truccatore/visagista. Le altre mie passioni sono sicuramente come si e’ capito mangiare hehe, scherzo. Mi piace la musica e leggere libri sullo shopping.

3 - Quali celebrità truccheresti se ne avessi la possibiltà? A quali vips rifaresti il make-up?

La celebrita’ che truccherei e’ sicuramente Britney Spears perchè amo sia lei che le sue canzoni e rifarei il trucco a Madonna perche’ e’ un’ icona della musica.

4- Come ti senti ad essere così seguito e amato su Youtube: te lo aspettavi?

Mi sento molto bene vedendo che ogni giorno arrivano 750 messaggi nella mia posta. Sì, beh, mi sento molto bene e se devo dire la verita’ non me lo aspettavo ma sono felicissimo: in questo momento, mentre scrivo sono già arrivati 10 messaggi nella posta.

5 - Cosa vorresti fare da grande?

Da grande sicuramente voglio fare il make up artist in uno studio fotografico per delle riviste del make up o della moda.

(intervista realizzata il 24 aprile 2009)